SITUA.TO/Y-our City, un progetto interdisciplinare di lettura, interpretazione e intervento urbano ideato e curato da a.titolo (Francesca Comisso, Lisa Parola e Luisa Perlo), Andrea Bellini e Maurizio Cilli, sviluppato con il sostegno della Regione Piemonte - Direzione Cultura, della Città di Torino e della Compagnia di San Paolo in occasione di Y-our Time – Turin 2010 European Youth Capital .
Cos'è SITUA.TO?C
Situa.to ha coinvolto 30 giovani di formazioni diverse ( arte, architettura, design, scienze umane e sociali) in un percorso di ricerca sulla città e le sue trasformazioni per farne emergere aspetti inediti, scoprire criticità e potenzialità a partire dalle quali ideare pratiche sperimentali destinate alla dimensione sociale e culturale dello spazio pubblico urbano.
In una prima fase Situa.to ha coinvolto i giovani in un percorso di alta formazione strutturato in workshop, lezioni e laboratori tenuti da architetti, esperti in ambito sociale e filosofico, professionisti attivi nell’ambito della letteratura, del teatro, del design, della musica.
Dopo la fase formativa i partecipanti hanno esplorato l’area metropolitana con l’intento di individuare le necessità e le potenzialità dei luoghi, nonché la percezione che ne hanno gli abitanti e l’uso che ne fanno.
Da queste ricerche svolte attraverso sopralluoghi, indagini d’archivio, incontri con i residenti le e associazioni, sono emerse delle ipotesi progettuali d’intervento artistico e culturale nello spazio pubblico, da sviluppare insieme agli abitanti e ad altri soggetti attivi nel territorio ( associazioni, amministrazone territoriali etc).
Dalle 30 ipotesi progettuali emerse con la ricerca sono stati sviluppati 10 progetti-sulla base della loro sostenibilità ed appropriatezza- intorno ai quali si sono formati piccoli gruppi di partecipanti che hanno messo a punto un quadro operativo ed hanno agito nei diversi quartieri come “attvatori” di un desiderio di azione da parte degli abitanti. Un processo tutt’ora in corso che mira a favorire lo sviluppo di forme di cittadinanza attiva e di potenziali progettualità autonome.
Visita il sito www.situa.to
° I curatori del progetto
a.titolo è un’associazione fondata a Torino nel 1997 da Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Nicoletta Leonardi, Lisa Parola e Luisa Perlo con lo scopo di promuovere l'arte contemporanea orientata verso le dimensioni sociali, politiche e culturali della sfera pubblica. a.titolo cura progetti di arte pubblica, mostre, produzioni d’artista, campagne fotografiche, workshop, conferenze e pubblicazioni coltivando il dialogo fra disegno urbano e arti visive. Dal 2001 è responsabile della mediazione culturale, per il Piemonte e la Valle d’Aosta, del programma d’arte pubblica Nuovi Committenti promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti e ne ha curato la prima applicazione in Italia nel quadro di Urban 2 della Città di Torino. Per la Provincia di Torino ha ideato (con R. De Marchi), il Laboratorio Artistico Permanente di Eco e Narciso proponendo l’arte quale strumento di intervento nel territorio in relazione a specifici obiettivi di governance. Per l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte ha curato sei edizioni della rassegna Proposte dove ha ideato anche Laboratorio: una piattaforma di confronto e scambio di carattere formativo rivolta a giovani artisti, attualmente cura con Art3, Valence, il “Programma interregionale di sostegno della produzione artistica” delle Regioni Piemonte e Rhône Alpes.
Dal 2010 ha assunto la direzione artistica triennale del CeSAC, Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee al Filatoio di Caraglio (CN).
Maurizio Cilli (Torino, 1963), architetto e artista, rivolge la propria ricerca verso la comprensione dei fenomeni contemporanei di trasformazione territoriale e urbana. È tra i fondatori del gruppo Città svelata, impegnato fra il 1993 e il 1999 in azioni di riqualificazione dello spazio pubblico, tra le quali Abitare le OGR nel 1996 e Traversata dell’area metropolitana navigando sulla Dora Riparia nel 1997. Nella sua articolata attività progettuale a Torino ha disegnato, nel 2000, tra gli altri, Docks Home, un club tecno ai Docks Dora, the beach, una “spiaggia” metropolitana ai Murazzi del Po. Nel 2005 ha coordinato il progetto www.glocalmap.to, primo geoblog italiano della rete web. Attualmente è impegnato in una ricerca sul territorio della Drộme des collines nella regione francese del Rhộne Alpes, in collaborazione con Art3, Valence.
° Gli artisti
Raumlabor, fondato nel 1999, è un collettivo interdisciplinare con sede a Berlino composto da Markus Bader, Benjamin Foerster-Baldenius, Andrea Hofmann, Jan Liesegang, Matthias Rick, Francesco Apuzzo, Axel Timm e Christof Mayer. Il team comprende architetti e artisti attivi nell’ambito della progettazione urbana, caratterizzata in particolar modo dalla produzione di architetture temporanee. Gli esiti delle azioni di Raumlabor sono spazi e prototipi di veicoli che agiscono come attivatori urbani creando nel contesto cittadino momenti di vitalità e confronto. Pensate come condensatori di energie, le architetture temporanee e nomadi del gruppo berlinese si propongono come luoghi per un’esperienza d’architettura condivisa sollevando questioni centrali rispetto all’uso dello spazio pubblico e ai differenti modi di abitare. L’attività di Raumlabor è accompagnata da una pratica di lavoro site-specific nella quale differenti attori urbani (abitanti, associazioni, enti pubblici e privati) sono chiamati a collaborare. Il collettivo Raumlabor è stato invitato nell’ambito di rassegne e mostre internazionali. Tra le più recenti, nel 2008, per la Biennale di Liverpool, Raumlabor ha ideato il Kitchen Monument: una grande bolla trasparente pensata come luogo d’incontro per associazioni e cittadini, di cui una versione è stata proposta anche alla Biennale Internazionale d’Architettura di Venezia nel 2010, come spazio per incontri, dibattiti e proiezioni. Nello stesso anno Raumlabor ha realizzato, per la diciassettesima edizione della Fiera d’arte Artissima a Torino, La casa delle contaminazioni: un prototipo di spazio per la Cultura contemporanea realizzato con materiali di scarto. L’opera è stata realizzata con il contributo della Compagnia di San Paolo di Torino in collaborazione con Amiat.
Raumlabor, fondato nel 1999, è un collettivo interdisciplinare con sede a Berlino composto da Markus Bader, Benjamin Foerster-Baldenius, Andrea Hofmann, Jan Liesegang, Matthias Rick, Francesco Apuzzo, Axel Timm e Christof Mayer. Il team comprende architetti e artisti attivi nell’ambito della progettazione urbana, caratterizzata in particolar modo dalla produzione di architetture temporanee. Gli esiti delle azioni di Raumlabor sono spazi e prototipi di veicoli che agiscono come attivatori urbani creando nel contesto cittadino momenti di vitalità e confronto. Pensate come condensatori di energie, le architetture temporanee e nomadi del gruppo berlinese si propongono come luoghi per un’esperienza d’architettura condivisa sollevando questioni centrali rispetto all’uso dello spazio pubblico e ai differenti modi di abitare. L’attività di Raumlabor è accompagnata da una pratica di lavoro site-specific nella quale differenti attori urbani (abitanti, associazioni, enti pubblici e privati) sono chiamati a collaborare. Il collettivo Raumlabor è stato invitato nell’ambito di rassegne e mostre internazionali. Tra le più recenti, nel 2008, per la Biennale di Liverpool, Raumlabor ha ideato il Kitchen Monument: una grande bolla trasparente pensata come luogo d’incontro per associazioni e cittadini, di cui una versione è stata proposta anche alla Biennale Internazionale d’Architettura di Venezia nel 2010, come spazio per incontri, dibattiti e proiezioni. Nello stesso anno Raumlabor ha realizzato, per la diciassettesima edizione della Fiera d’arte Artissima a Torino, La casa delle contaminazioni: un prototipo di spazio per la Cultura contemporanea realizzato con materiali di scarto. L’opera è stata realizzata con il contributo della Compagnia di San Paolo di Torino in collaborazione con Amiat.
° I mediatori si SITUA.TO
Giulia Majolino
È nata a Palermo nel 1984. Ha vissuto nove anni a Roma e si è laureata in Teorie e Pratiche dell’Antropologia presso l’Università La Sapienza. Attualmente vive a Torino dove frequenta il corso di Laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia. Nel 2009 è stata aiuto regista per il film documentario In Altro mare con la regia di Franco La Cecla. Nel 2010 ha partecipato al XIV Convegno di Antropologia Sociale e Culturale Afroamericana (La Habana, Cuba) con la sua tesi, La prostituzione delle donne nigeriane in Italia tra vecchie e nuove schiavitù che è stata pubblicata negli atti.
Alessandra Giannandrea
È nata a Putignano nel 1983. Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Lecce, attualmente è iscritta al corso di Laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università di Torino. Nel 2007-2008 ha frequentato il Master Internazionale di paesaggio, arte, architettura Paesaggi Straordinari del Politecnico di Milano. Inoltre ha partecipato a workshop con artisti quali Stalker e Tania Bruguera, e nel 2008 ha compiuto un’esperienza di ricerca nel campo rom Sosta Panareo di Lecce.
Francesco Strocchio
È nato ad Alba (CN) nel 1985. Architetto, studia e svolge brevi esperienze professionali a Torino, Turku (Finlandia), Madrid, Bruxelles e Mumbai. Nel febbraio 2010 consegue la laurea magistrale presso il Politecnico di Torino, I Facoltà di Architettura con la tesi “New Transit Camp social club. An informal design process in Dharavi, Mumbai”. Durante gli anni universitari è assistente ai laboratori “Urban Planning Design” e “Innovazione tecnologica”.
Dal 2009 fa parte dell'HINDUSTRY urban design group che studia la megalopoli indiana con particolare attenzione al rapporto tra società e architettura e con cui partecipa alla 4th IABR di Rotterdam.
Dal 2009 fa parte dell'HINDUSTRY urban design group che studia la megalopoli indiana con particolare attenzione al rapporto tra società e architettura e con cui partecipa alla 4th IABR di Rotterdam.
Da maggio 2010 collabora con MARC con cui partecipa alla XII Biennale di Architettura di Venezia con l'istallazione "Meno Italia o less is a must" nel padiglione Italia, "Ailati. Riflessi dal futuro – Italia 2050".